La software house vuole essere l’abilitatore della digitalizzazione di fabbrica. Dalla gestione di linea e magazzini alla manutenzione impianti, fino alla cybersecurity: porta una visione concreta su tutta la filiera tech della manifattura. InteGRa.ERP: gestionale di proprietà nativamente web. La crescita tramite M&A e il focus sulla formazione. Ne abbiamo parlato con Mario Goretti
Industry 4.0? Già vira verso la 5.0, che include l’attenzione a persone e sostenibilità, l’altra faccia della digitalizzazione in corso. E Agomir S.p.A., software house e system integrator di Lecco, vuole esserne l’abilitatore, lavorando in particolare per le PMI manifatturiere.
«AFIL è per noi un elemento di spinta – dice Mario Goretti, amministratore delegato dell’azienda – per dare vita a un ecosistema industriale impermeabile rispetto ai cigni neri». AFIL, tra le altre attività, è il punto di riferimento per quanto concerne le tematiche connesse con il manifatturiero avanzato in Regione Lombardia all’interno del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente ed è un punto di contatto con le novità: «è un’associazione di lunga data che ci aiuta a vedere come si muovono le aziende clienti e i trend attivi su vari fronti, per essere indirizzati in alcune scelte sugli elementi strategici da valorizzare. Noi siamo storicamente attenti alle dinamiche del territorio e operiamo da sempre come laboratorio anche di open innovation, per cui crediamo che le collaborazioni siano importanti per capire novità e trend, e anche cosa non fare».
Inoltre, Agomir S.p.A. è legata da sempre al mondo della fabbrica, si è specializzata nei suoi oltre 40 anni di vita sulle necessità delle aziende che gestiscono quotidianamente produzione o assemblaggio. «ERP, MES, scheduling, business intelligence, CRM, infrastrutture di connettività, wi-fi, bordo macchina – precisa Goretti – elementi di un’informatica tradizionale che può essere vista come old style, ma è quella che fa avanzare la produzione, partire i camion, spostare le merci, emettere bolle e fatture. Ben vengano AI e Blockchain, ma la fabbrica necessita ancora oggi di informatica classica».
Insomma, Agomir S.p.A. porta una visione concreta su tutta la filiera tech della manifattura. Su filoni diversi, dalla gestione della linea o dei magazzini, alla manutenzione degli impianti con software sia propri sia in modalità as-a-service, fino alla cybersecurity applicata alla fabbrica. «Tema che non può essere più sottovalutato: è necessario avere una corretta formazione e impostazione di quello che l’informatica porta in fabbrica, in termini di opportunità e di rischi».
Il system integrator hi-tech per la manifattura nata negli anni ‘80

Mario Goretti, Amministratore Delegato di Agomir S.p.A.
Agomir S.p.A. nasce a Lecco nel 1981, un system integrator hi-tech in era decisamente pre-Internet (e anche pre-startup). Il nome originale è quello di G.R. Informatica: Lorenzo Goretti (padre di Mario) si focalizza sin dall’inizio sullo sviluppo di soluzioni gestionali per le Piccole Medie Imprese. «Mio padre e i suoi Soci avevano identificato il core business nella produzione di software gestionale. Negli anni è stata poi introdotta anche una competenza hardware perché l’idea era (ed è tutt’ora) quella di fornire alle PMI un unico interlocutore responsabile di tutta l’informatica per l’ufficio e la produzione». Oggi G.R. Informatica è un gruppo con 100 collaboratori, oltre 18 Milioni di fatturato complessivo, in crescita costante. Sono tre le aziende operative: appunto Agomir S.p.A. a Lecco, Supertronic S.r.l. a Milano, Celtis S.r.l. a Bologna. Le due sedi “periferiche” sono frutto di due acquisizioni effettuate nel 2020 e nel 2021. «Cresciamo per vie indirette su geografie diverse da quella in cui siamo nati», precisa Mario Goretti. «Stimiamo di incrementare i ricavi del 10% rispetto al 2021 – spiega Goretti – con una crescita consolidata del gruppo del 40% negli ultimi cinque anni, seguendo un ritmo del tutto sostenibile con la nostra storica logica del passo alpino».
L’offerta di Agomir S.p.A. per le PMI
Quanto all’offerta, l’azienda si occupa di «software gestionale (ideazione, progettazione, sviluppo, configurazione, assistenza), hardware, sistemi e networking (progettazione, fornitura, installazione, assistenza)», dice Goretti. Il prodotto di punta della società si chiama InteGRa.ERP ed è una soluzione creata in house per la gestione di tutti i flussi aziendali: «è un gestionale di proprietà nativamente web, con i moduli ERP, MTO (Make To Order) per la gestione commesse e progetti, Service (ovvero la gestione del post-vendita), Doc (gestione documentale) e Asset (gestione della manutenzione degli impianti)». Agomir è anche strategic partner di Panthera, «soluzione ERP di caratura nazionale fortemente orientata alle medie imprese, tipicamente di produzione – spiega Goretti – e siamo anche rivenditori di Opera MES, per la gestione dell’avanzamento della produzione, qualità, raccolta dati, energy management e così via. On top soluzioni preconfigurate e/o personalizzabili di Business Intelligence basate su Microsoft Power BI: dashboard per il controllo di gestione, CRM, indici di produttività e qualità». E sta spingendo ora sul networking, «ovvero tutto ciò che attiene alla connettività aziendale: entriamo nel mondo dell’IoT con palmari, device mobili o indossabili, per connettere operatori e macchine, oltre che nella gestione di tutta l’infrastruttura, non banale, che connette i vari dispositivi tra di loro». L’informatica classica resta centrale: «l’ERP è meno trendy di altri ambiti (es. Big Data, AI, Blockchain, AR/VR/Metaverso) – ma è semplicemente necessario».
I progetti di crescita e il focus dell’M&A

Un esempio di utilizzo del software InteGRa.ERP.Asset in ambito manutentivo
L’approccio è duplice: da un lato Agomir S.p.A. agisce come consulente aziendale, «ma l’obiettivo finale è sempre quello di indentificare una soluzione nostra o di terzi per fornire una corretta assistenza e formazione al cliente: senza questi elementi non riusciremmo a lavorare». L’ultimo pezzo della filiera è la «configurazione di sistemi di sicurezza in fabbrica – conclude Goretti – stante la convergenza IT-OT per cui le manifatture avranno sempre più bisogno di cybersecurity: assessment, formazione, rivisitazione delle infrastrutture, patching delle soluzioni adottate. Il modello del Cloud Manufacturing (azienda estesa, virtual commissioning) apre la fabbrica ad Internet, aumentando la superficie d’attacco: serve un’azione mirata per la protezione delle informazioni. Un ambito affrontato con specialisti del settore facenti parte del nostro gruppo e partner focalizzati: non potrebbe essere altrimenti, servono forti competenze. Nelle nostre dinamiche di crescita indiretta porremo maggior attenzione a questo genere di conoscenze».
Alla ricerca di professionalità
Una gamma di offerta che necessita di professionalità ampie e diverse. «Siamo sempre alla ricerca di personale in ogni ambito, in particolare in quello gestionale appunto: analisti sviluppatori, consulenti applicativi, responsabili di progetto. Ed è difficile – a tratti impossibile – per carenza anche quantitativa di persone predisposte al supporto manutentivo ed evolutivo dei clienti. La funzione è complessa e richiede soft skill, oltre che competenze tecniche nella materia, specie di formatore per il cliente finale. E se lo smart working è oggi un imperativo, non può sopperire alla presenza, soprattutto per chi lavora per aziende manifatturiere: almeno i primi incontri vanno fatti di persona per stabilire la fiducia su cui costruire una relazione di lungo termine». Il fatturato deriva quasi interamente dall’Italia: «In passato abbiamo avviato alcuni progetti in Francia, Turchia e Russia – dice Goretti – ma i costi-benefici non sono adeguati rispetto al nostro mercato e anche alle nostre attuali capacità. Quindi intendiamo restare concentrati sul mercato italiano. Abbiamo una decina di rivenditori nel Nord Italia, piccole antenne delle necessità informatiche dei rispettivi distretti. Intendiamo crescere per via diretta ma anche per acquisizioni mirate di aziende che abbiano identità di soluzioni, competenze, approccio al mercato. Il tutto in modo sostenibile (passo alpino originario), senza enfasi finanziaria o alla ricerca di sperimentazioni troppo innovative (pragmatismo d’azione)».

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