L’azienda bergamasca – con un fatturato 2021 pari a circa 19 milioni di Euro – si occupa di lavorazioni in lamiera e di progettazione e costruzione di componenti critici per l’industria. Tra i clienti: Leonardo, Fincantieri, Liebherr, Leitner. Grazie ad AFIL, Gualini Lamiere ha partecipato alle attività dei progetti europei PIMAP Plus (sull’applicazione della fotonica alle tecnologie di taglio), AI REGIO (nato all’interno del Pilot ESM della Vanguard Initiative) e ADMA (per il supporto alle imprese manifatturiere nel proprio percorso di trasformazione tecnologica). Il Cluster ha inoltre facilitato i contatti dell’azienda con partner come corporate, DIH e centri di ricerca. Ha inoltre fornito supporto per partecipare a bandi europei a cui altrimenti Gualini non avrebbe avuto accesso. E il futuro? Tutto nella digitalizzazione!
Networking e accesso alle tecnologie più evolute. Sono i due principali elementi di valore che AFIL ha portato in Gualini Lamiere, manifattura bergamasca che nel 2021 ha fatturato quasi 19 milioni di Euro e che si occupa di lavorazioni in lamiera e di progettazione e costruzione di componenti critici per l’industria (difesa, oil & gas, eolico, automotive, meccanica). Clienti che hanno i nomi di Leonardo, Fincantieri, Liebherr e Leitner.
«AFIL è soprattutto la sede dove coltiviamo i nostri dubbi – dice Marco Travella, project manager e responsabile dell’innovazione del gruppo di Bolgare – e dove abbiamo scoperto che i problemi che altre aziende operanti in settori diversi riscontrano sono simili ai nostri. Siamo gruppi di persone con interazioni simili in qualsiasi segmento del manifatturiero e dunque le soluzioni possono essere messe a fattor comune. Il primo passo che si affronta insieme con AFIL è diventare consapevoli della propria collocazione sulla strada verso la digitalizzazione, in maniera obiettiva, con uno sguardo esterno. Per migliorare, d’altronde, è necessario innanzitutto comprendere dove intervenire. Da ogni incontro torniamo a casa ricchi di idee e pronti a portare le tecnologie dentro la nostra realtà». E anche a sperimentare, come avvenuto con la partecipazione alle attività del progetto europeo PIMAP Plus, sull’applicazione della fotonica alle tecnologie di taglio, che ha accompagnato un gruppo di aziende europee, tra cui Gualini, in Giappone. «Senza il supporto di AFIL e degli altri Cluster europei che hanno organizzato la missione, sarebbe estremamente più complesso per Gualini, sia organizzare la logistica in Giappone sia trovare interlocutori giusti in un Paese dove le relazioni professionali richiedono tempo, sforzo e fiducia per essere costruiti».

Presentazione aziendale di Gualini Lamiere durante la missione PIMAP Plus a Tokyo (Giappone)
La fotonica sarà applicata al taglio della lamiera entro un quinquennio, secondo Travella. Ma le innovazioni già introdotte sulla linea (anche grazie al supporto di AFIL, attraverso progettualità ed iniziative dedicate) sono già diverse e disruptive: la visione intelligente per tracciare i prodotti in magazzino con precisione (elemento ancora più cruciale quando i prodotti sono lamiere di grandi dimensioni), il controllo remoto del pezzo finito e cobot che eseguono comandi impartiti dall’operatore con linguaggio naturale (senza competenze di programmazione e IT). Soluzioni che sono servite anche per far fronte al grande problema di mancanza del personale iper-specializzato, che è stimolato a restare in azienda perché il suo lavoro è facilitato e di elevata qualità. «Lo abbiamo scoperto sul campo: le resistenze a cambiare ed innovare si abbattono quando gli operatori diventano consapevoli che le nuove tecnologie e le nuove metodologie migliorano la qualità del proprio lavoro e della propria vita», afferma Travella.
Una PMI può diventare una fabbrica intelligente con il supporto di AFIL
Per realizzare le sue innovazioni, Gualini, che è una PMI con risorse limitate, riconosce come la collaborazione con AFIL sia stata fondamentale perché ha consentito all’azienda di «interfacciarci con partner che fossero corporate, DIH, centri di ricerca, oltre che a partecipare a bandi europei a cui altrimenti non avremmo avuto accesso». In particolare, AFIL è molto attiva nelle attività di networking e di sviluppo di progettualità a livello locale e regionale, come, ad esempio, le proposte di risposta al bando Manifestazione di Interesse di Regione Lombardia attualmente in fase di sviluppo, tra le quali vi è quella sull’acciaio, che deriva dalla Strategic Community esistente sul tema. A livello europeo, oltre a PIMAP Plus, Gualini ha potuto beneficiare di molteplici opportunità, tra le quali il progetto europeo AI REGIO, nato all’interno del Pilot Efficient and Sustainable Manufacturing (ESM) dell’iniziativa europea Vanguard, in cui Gualini ha un use case sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale per l’identificazione e la movimentazione di lamiere.

Presentazione dell’use case di Gualini Lamiere nell’ambito del progetto europeo AI REGIO
L’azienda di Bolgare ha inoltre avviato un percorso di trasformazione complessivo, anche attraverso la sottoposizione dello scan ADMA (European Advanced Manufacturing Support Centre), che ha evidenziato risultati ottimi. ADMA è una metodologia europea sviluppata per accompagnare le PMI verso la trasformazione tecnologica, da un lato, misurando il livello di maturità ed analizzando i punti di forza e di debolezza delle imprese manifatturiere in sette aree legate alla manifattura avanzata, e, dall’altro, proponendo, per ciascuna di esse, azioni migliorative. Le sette aree di trasformazione riguardano: presenza di tecnologie per la produzione avanzata; stato di avanzamento verso la fabbrica digitale; verifica di un modello di ingegnerizzazione che pone al centro le esigenze del cliente; analisi della centralità dell’uomo nell’organizzazione; misurazione del livello di sostenibilità; presenza di un progetto di Smart Manufacturing; orientamento alla Value Chain ed alla Open Innovation.
Al lavoro per dare vita a una fabbrica digitale e sostenibile
«Abbiamo ottenuto – racconta Travella – punteggi elevatissimi in sei delle sette dimensioni, che ci ha fatto aprire gli occhi sull’unica dimensione per cui eravamo qualche passo indietro, ossia quella della sostenibilità. Un singolo componente può contenere anche 300 materiali di base e Gualini produce fino a 600 componenti al giorno. Il 96% della nostra produzione è costituita da metallo. Essendo possibile riciclare all’infinito, gli scarti possono essere recuperati e riusati, ma l’ideale sarebbe non produrre scarti o ridurli al minimo. Quindi abbiamo creato un algoritmo intelligente per ridurre lo scarto, che attualmente è pari a 12-13%». Su altre dimensioni, come human centricity e digitalizzazione, Gualini è già una smart factory, grazie ad alcune innovazioni già attive, quali, ad esempio, la gestione del magazzino ottimizzata grazie alla collocazione di telecamere che consentono di tracciare ogni prodotto. «Il problema del magazzino – dice Travella – è stato affrontato nel tempo con diversi sistemi di etichettature, nessuno dei quali efficace. Le nostre lamiere hanno dimensioni fino a 12 metri per 2, e sono disposte in 12 file da 12 lamiere ciascuna. Per individuare il pezzo corretto da avviare alla spedizione finora ci si è affidati alla memoria dell’operatore. Diventa poi un costo se l’operatore si trova costretto a spostare intere pile di lamiera inutilmente. Per muovere una sola fila, si parla di 3-4 ore di lavoro con tutti i rischi connessi».
Gualini: un identikit
D’altronde, l’innovazione è fondamentale per Gualini. Fondata nel 1956 dal Cavalier Lorenzo Gualini e guidata oggi dalla figlia, il CEO Miriam Gualini, l’azienda oggi ha un fatturato pari a 18,9 milioni di Euro. «La maggior parte dei clienti sono big corp italiane – dice Travella – ma i componenti spesso finiscono all’estero. Abbiamo dei clienti in Europa ed una presenza in Germania, Francia e Austria con rappresentanti. Il nostro mercato principale è comunque nel raggio di 1000 km da Bergamo, perché le lamiere devono essere assemblate». Da un punto di vista produttivo, l’azienda è caratterizzata per reparto (job shop) e tipicamente lavora a commessa singola. «Partiamo da carbonio e acciaio inossidabile – spiega Travella – per costruire lamiere e componenti critici per il settore militare, l’industria chimica, l’automotive e la meccanica. Abbiamo reparti di taglio che consentono di tagliare lamiere fino a 20 metri, con diverse tecnologie, come laser, fibra, CO2 e plasma. E reparti di piegatura con una delle press piegatrici più grandi d’Europa, da 16 metri e 2500 tonnellate. Infine, abbiamo aree di saldatura robotizzata, sabbiatura e verniciatura. Insomma, copriamo l’intera filiera e non offriamo soltanto l’intero ciclo produttivo, ma anche singole fasi di lavorazione».
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Visita della delegazione europea di PIMAP Plus al Tsukuba Space Center (Giappone)
Alcune specializzazioni di Gualini: componenti e sistemi per macchine e gru, pali in lamiera, lastre antimina
Le lavorazioni di cui Gualini si è occupata sono le più disparate, perché la lamiera, com’è facile immaginare, è all’interno di molti, per non dire di tutti, i manufatti industriali. Gualini ha una forte specializzazione nella realizzazione di componenti e sistemi meccanici completi per macchine movimento terra, gru portuali, gru navali, macchine per industria edile e per cantieristica. All’inizio degli anni 2000, Gualini è entrata nel settore del trasporto navale con la costruzione di sistemi e sottosistemi strutturali ad alto contenuto tecnologico. Inoltre, Gualini progetta e produce pali poligonali (e relativi sistemi e accessori) che vengono impiegati nei settori delle telecomunicazioni, della trasmissione di energia, dell’illuminazione e dell’energia eolica. I pali in lamiera piegata vengono prodotti utilizzando tutti i materiali previsti per queste applicazioni: classico acciaio, carbonio ed acciai altoresistenziali con spessori che possono variare da 4 a 25 mm, senza alcuna limitazione su altezze e diametri. Le competenze e le tecnologie disponibili in fabbrica hanno reso altresì possibile per Gualini realizzare anche lastre antimina, che si deformano e assorbono l’onda d’urto dell’esplosione, salvando la vita a chi si imbatte nella mina. Al di là della singola lavorazione, rileva la filosofia che è quella di cavalcare sempre le novità e aggiornare continuamente macchine e tecnologie, assumendosi il rischio di accettare commesse sempre diverse e di fare cose mai fatte prima, quali ad esempio «una galleria a Rotterdam nel 2006, scrubber (impianti di depurazione, ndr) e traghetti: partendo da zero e applicando in maniera originale le competenze e le tecnologie che abbiamo in casa».
Il futuro? Tutto nella digitalizzazione
«Un centro servizi ha senso di esistere – dice Travella – se mette a disposizione del cliente servizi evoluti e le tecnologie migliori. Queste parole sono del nostro fondatore, Lorenzo Gualini, e ritengo racchiudano il senso del nostro progetto, ciò che ci consente di stare dietro ai cambiamenti del mercato. Lorenzo Gualini lavorava per i produttori di aratri e cancelli. Oggi facciamo componenti per pannelli solari, per il settore eolico, per le macchine e per la difesa. Ma la mentalità è sempre la stessa. Lo sviluppo dell’azienda si baserà sul continuo investimento in macchine avanzate sempre più evolute sia per ridurre gli scarti sia per rendere pressature e tagli sempre più precisi e perfetti».
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